Lo spirito della convivialità

“Chiunque ha un ruolo nella chiesa è chiamato a non esercitare un potere, ma a svolgere un servizio”, definito dal vescovo don Tonino Bello, spirito della convivialità.

Nella piccola frazione di San Bortolo, la sagra patronale 2018, ha offerto una buona occasione ai parrocchiani per comprendere che cosa vuol dire “Condivisione” e lo “stare Insieme”, ed è con questo spirito che la comunità si impegna a crescere e ad accrescere lo stimolo a “Dare”. Non è senza divergenze che questo avviene, ma quasi sempre, come un miracolo, i nodi si sciolgono e tra le fatiche e le emozioni condivise, le persone ritrovano il senso delle cose.

Anche quest’anno si è conclusa la festa di San Bartolomeo che ha dimostrato l’importanza del concetto di Convivialità. Non è semplice organizzare una festa così articolata nelle responsabilità e negli oneri, senza la complicità di ogni singolo individuo che nella vita di ogni giorno svolge tutt’altro "mestiere" e poi si adopera senza alcuna ricompensa al servizio della comunità; ma in fondo la ricompensa arriva nei cuori di ognuno, quando a conclusione della fatica, ci si ritrova nuovamente insieme, fianco a fianco ad urlare la “Gioia” per la riuscita che non è altro che la manifestazione comune di un sentimento d’affetto, che conferma l’importanza della relazione e l’indispensabile funzione della “Comunità”.

A questo proposito invito chiunque a rileggere la preghiera scritta dal Vescovo Tonino Bello “Maria donna conviviale”, perché esprime le debolezze umane, “demoni della discordia” e ci aiuta a calmare gli animi e ritrovare la serenità interiore e la comunicazione con le persone.

Eccola di seguito:

«Santa Maria, donna conviviale, alimenta nelle nostre Chiese lo spasimo di comunione.
Per questo Gesù le ha inventate: perché, come tante particole eucaristiche disseminate sulla terra,
esse abbiano a introdurre nel mondo quasi una rete capillare di pubblicità,
gli stimoli e la nostalgia della comunione trinitaria.
Aiutale a superare le divisioni interne.
Intervieni quando nel loro grembo serpeggia il demone della discordia.
Spegni i focolai delle fazioni. Ricomponi le reciproche contese. Stempera le loro rivalità.
Fermale quando decidono di mettersi in proprio, trascurando la convergenza su progetti comuni.
Convincile profondamente, insomma, che, essendo le comunità cristiane
punti vendita periferici di quei beni di comunione che maturano in pienezza solo nella casa trinitaria,
ogni volta che frantumano la solidarietà, vanno contro gli interessi della Ditta»

 

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.