Domenica della Parola di Dio

 

Il Papa istituisce la Domenica della Parola di Dio

Sarà celebrata la III Domenica del Tempo ordinario. Un giorno da vivere in modo solenne per riscoprire il senso pasquale e salvifico della Parola di Dio che spinge in modo sempre rinnovato ad uscire dall’individualismo per rinascere nella carità

 

Francesco spiega che questa iniziativa, già pensata a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, intende rispondere a tanti fedeli che chiedevano che fosse istituita la Domenica della Parola di Dio. La Lettera inizia con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre sono radunati insieme: "Allora aprì loro (aperuit illis) la mente all'intelligenza delle Scritture". "A quegli uomini impauriti e delusi - scrive il Papa - rivela il senso del mistero pasquale: che cioè, secondo il progetto eterno del Padre, Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per offrire la conversione e il perdono dei peccati; e promette lo Spirito Santo che darà loro la forza di essere testimoni di questo Mistero di salvezza”.

Il Papa ricorda il Concilio Vaticano II, che “ha dato un grande impulso alla riscoperta della Parola di Dio con la Costituzione dogmatica Dei Verbum”, e Benedetto XVI che ha convocato il Sinodo nel 2008 sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e ha scritto l’Esortazione Apostolica Verbum Domini, che “costituisce un insegnamento imprescindibile per le nostre comunità”. In questo documento - rileva - “viene approfondito il carattere performativo della Parola di Dio, soprattutto quando nell’azione liturgica emerge il suo carattere propriamente sacramentale”.

La Domenica della Parola di Dio - sottolinea il Pontefice - si colloca in un periodo dell’anno che invita a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani: “Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida”.

“La Bibbia - scrive il Papa - non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati (…) Spesso, si verificano tendenze che cercano di monopolizzare il testo sacro relegandolo ad alcuni circoli o a gruppi prescelti. Non può essere così. La Bibbia è il libro del popolo del Signore che nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo”.

 

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