Martiri cristiani

 

 

Papa: i martiri cristiani testimoniano che l’ingiustizia non ha l’ultima parola

Papa Francesco ricorda in un tweet i martiri di ogni tempo, testimoni della Resurrezione di Gesù. Le parole degli ultimi tre Papi di fronte agli attentati terroristici

 

Papa Francesco ha levato tantissime volte la sua voce contro le persecuzioni cristiane: “Forse sembrerà difficile da credere - ha affermato in un recente videomessaggio - ma oggi ci sono più martiri che nei primi secoli”. Secondo numerose ricerche internazionali, i cristiani sono oggi il gruppo più perseguitato al mondo, con oltre 200 milioni di persone sottoposte a discriminazioni, violazioni dei diritti umani, aggressioni e attentati. In tanti perdono la vita per restare fedeli a Gesù.

Francesco usa parole forti: “Pensiamo ai nostri fratelli sgozzati sulla spiaggia della Libia; pensiamo a quel ragazzino bruciato vivo dai compagni perché cristiano; pensiamo a quei migranti che in alto mare sono buttati in mare dagli altri, perché cristiani; pensiamo (…) a quegli etiopi, assassinati perché cristiani … e tanti altri. E tanti altri che noi non sappiamo, che soffrono nelle carceri, perché cristiani … Oggi la Chiesa è Chiesa di martiri: loro soffrono, loro danno la vita e noi riceviamo la benedizione di Dio per la loro testimonianza”. 

Il Papa ripete che “non c’è cristianesimo senza persecuzione”. Invita a far memoria dell’ultima delle beatitudini: “Quando vi porteranno nelle sinagoghe, vi perseguiteranno, vi insulteranno: questo è il destino del cristiano”. E denuncia: “Oggi, davanti a questo fatto che accade nel mondo, col silenzio complice di tante potenze che potevano fermarlo, siamo davanti a questo destino cristiano: andare sulla stessa strada di Gesù” .

Il Papa parla di due tipi di persecuzione contro i cristiani: c’è quella esplicita, violenta, brutale, e c’è quella “educata, travestita di cultura, modernità e progresso”. È “la persecuzione che toglie all’uomo la libertà, anche della obiezione di coscienza! Dio ci ha fatti liberi, ma questa persecuzione ti toglie la libertà! E se tu non fai questo, tu sarai punito: perderai il lavoro e tante cose o sarai messo da parte”. “Questa è la persecuzione del mondo” - sottolinea Francesco – “quando le potenze vogliono imporre atteggiamenti, leggi contro la dignità del figlio di Dio, perseguitano questi e vanno contro il Dio creatore: è la grande apostasia”. 

Di fronte all’esplodere del fenomeno degli attentati, in particolare di matrice islamica, Papa Francesco ha seguito la linea dei suoi predecessori, San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che nella loro condanna degli attacchi terroristici hanno pronunciato parole durissime contro la strumentalizzazione della religione e dell’uso della violenza in nome di Dio, ma senza mai dare una connotazione religiosa a quegli atti. Innanzitutto, perché la grande maggioranza dei musulmani o di aderenti ad altre confessioni religiose non si riconoscono in quelle violenze, poi per non dare adito a strumentalizzazioni e perché continuare a dialogare è decisivo per la convivenza e la pace nel mondo.

 

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